Il mio pensiero va a tutti i ragazzi bocciati, a tutti quelli che a 13-15 anni si sentono già degli sconfitti. A quei ragazzi lasciati soli, abbandonati a se stessi dalle famiglie impegnate in altro, a quei ragazzi rassegnati a cui nemmeno brucia più la sconfitta, a cui non abbiamo saputo né avuto modo di dare quasi niente, non la speranza, né un po' di fiducia in se stessi e nemmeno regole e valori.
Un abbraccio a quei ragazzi rifiutati di fatto e non educati da una Scuola indifferente, preoccupata per se stessa e rassegnata ancor più di loro.
E che oggi presenta loro il conto della propria impotenza e della propria silenziosa colpa, della propria ignobile ipocrita e meschina corsa a erigere scuole di serie A e scuole di serie B, classi e sezioni buone da portare in palmo di mano e mostrare agli open day, e sezioni "difficili", da tenere in disparte e separate per non rovinare le statistiche Invalsi.
Giovani esseri umani senza diritti e senza doveri, che gli adulti in fondo non vedono l'ora di scaricare allo scoccare della fine dell'obbligo scolastico perché spariscano inghiottiti nelle strade di una vita senza identità.
Siete la feccia, cari ragazzi con gli occhi di bambino e i peli sulla gote e il pomo d'adamo. I rifiuti, i deboli che la legge della giungla e dei vincenti vuol far soccombere prima che possiate alzare la testa.
Viva la meritocrazia!
"Voi siete l'Italia peggiore" direbbe un ministro.
Io non mi do pace.
venerdì 17 giugno 2011
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